Per il plenilunio nel primo agosto, Festa nazionale svizzera, nella suggestiva cornice del Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, ho tenuto un concerto di brani “lunari” accompagnato da una chiacchierata sulla luna e la musica.
Il mio intervento – un’esposizione inframezzata da brani che ho eseguito al pianoforte – ha attraversato secoli e generi musicali diversi. Ho illustrato i modi in cui il nostro satellite naturale, che accompagna l’uomo dalla notte dei tempi, ha sempre ispirato poeti, narratori, artisti e musicisti di tutte le culture e di tutte le latitudini. Dalla sonata (seppure dal titolo apocrifo) “Al chiaro di luna” di Ludwig van Beethoven al Clair de lune della Suite Bergamasque di Claude Debussy, dalle fasi del ciclo lunare inserite come enigmi musicali nelle composizioni rinascimenti ai lieder lunari di Franz Schubert, dai melodrammi romantici dell’Ottocento a “Casta Diva” nella Norma di Vincenzo Bellini, fino all’atteggiamento provocatoriamente anti-lunare del Futurismo italiano, per giungere a “Blue Moon” nella versione cantata da Billie Holiday, e alla pop music dei Beatles, dei Pink Floyd, dei R.E.M e tanti altri artisti più vicini al nostro tempo.

Tanta attenzione da parte del pubblico presente, con la presenza della Onorevole Marina Carobbio Guscetti, direttrice del Dipartimento della cultura, dello sport e degli studi universitari (DECS). Sono molto grato allo staff del Museo Vela e alla sua preziosa direttrice, dottoressa Gianna Mina.