Mi piace concludere l’anno con alcune riflessioni su un libro particolare che è davvero riduttivo definire romanzo. Potrei dire che si tratta del monologo interiore di una giovane donna. In prima persona e al presente storico narra di un percorso intimo che, proprio perché impastato del proprio sé, non necessita di lungaggini o di inutili tautologie. E’ un dire a chi si conosce meglio di ogni altro, fatto dunque anche di vuoti, di pause, di silenzi. Non si tratta però di una scrittura minimalista, non c’è reiterazione di formule statiche, suggerisce all’immaginazione immagini vivide e concrete, si rivela inaspettatamente lucida e acuta. Quasi Chiara (è anche il nome della protagonista, anzi il nome che le deriva dal primo dei tre “voli” – esperienze cardine – passaggi di stato) volesse infilzare la propria essenza come una farfalla con uno spillone, e mettersi a contemplarla studiandone i dettagli, scrutandone ogni piega.

Dicevo che chiamarlo romanzo è riduttivo. E’ anche un vademecum per gettar luce sul mistero femminile, su un’inquietudine che alterna, senza requie, ricerca e rassegnazione, curiosità e stasi; mai appagata eppure totalizzante, tanto misteriosa quanto affascinante.
L’illusione amorosa, il finto amore, l’amore di facciata, il “grigio”, cederà la scena a qualcosa di finalmente appagante, abbacinante tanto è puro, “bianco”, ris-chiarante appunto. Ma neanche questo si rivelerà il vero amore. Anzi, come nella vita, la speranza riposta – dopo una lunga stasi – su qualcuno o qualcosa è quella che procura spesso il dolore più grande. Perché si è più vulnerabili.
Non voglio però dilungarmi sulla trama. E’ un libro da leggere assolutamente. L’uso particolare della lingua, scavata per reinventarne significati; i sillogismi che ricorrono nel testo; l’icasticità, proiettano luce sulla profondità di certe riflessioni, le rendono più intense e immediate. Tutto restituisce il senso di quanto complesso e stratificato e molteplice possa essere il modo d’amare. Un libro che si legge d’un fiato ma che, ne sono certo, deve avere richiesto un lungo lavoro, pazienza, studio di sé, attenta osservazione.